• INFEZIONE DA CLOSTRIDIUM DIFFICILE

    CLOSTRIDUM DIFFICILE

    L’infezione da Clostridium diffcile tossigenico è la prima causa di diarrea nosocomiale infettiva nei paese sviluppati.  Anche  nel nostro paese si è verificato un aumento importante dell’incidenza di  malattia associata al Clostridium difficile.

    Clostridium difficile rappresenta l’agente eziologico di circa il 25% dei casi di diarrea associata ad antibiotici. Clinicamente tale patologia può manifestarsi senza alcun sintomo oppure con diarrea lieve fino a raggiungere sintomatologie assai più gravi che possono mettere in pericolo di vita il paziente come la colite pseudomembranosa e il megacolon tossico.

    I tipici fattori di rischio per la infezione da Clostridium difficile (CDI) nosocomiale includono l’assunzione di antibiotici e l’età avanzata.

    Tuttavia di recente la CDI si è manifestata più frequentemente in ambienti extra ospedalieri e senza i tipici fattori di rischio storicamente associati all’infezione da Clostridium difficile.

    La diagnosi, secondo le più recenti linee guida internazionali, si effettua attraverso la rilevazione dell’antigene comune GDH, prodotto da tutti i ceppi di Clostridium difficile, e dalla individuazione delle tossine A e B prodotte solo dai ceppi di Clostridium difficile patogeni.

    I ceppi di Clostidium difficile non produttori di tossina A e B sono considerati non patogeni.


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